La relazione e lo stile di vita modulano lo sviluppo di alcuni geni e di altri no.
Di conseguenza anche la postura è epigenetica.
In tanti anni di lavoro sul corpo ho potuto osservare come anche i bambini adottati assumono la stessa postura dei propri genitori ed è quindi chiaro come sia la relazione e l’assimilazione di un certo comportamento, di un modo di essere e di vivere la vita stessa, ad influire sul nostro schema corporeo e motorio e a modellarlo.
La postura rappresenta il nostro modo di rispondere agli eventi e di relazionarci con gli altri.
Il corpo e la sua struttura parlano quindi della nostra storia di vita, della nostra costituzione, del nostro carattere, dei nostri modi di essere.
Esiste un linguaggio, una grammatica corporea che ci permette di dare un senso ed un significato ai segnali e ai sintomi del corpo.
Possediamo, senza saperlo, un linguaggio muscolare, scheletrico ed un linguaggio degli organi in cui essi sono “pezzi di noi”, impregnati di noi, delle nostre emozioni, del nostro cuore, della nostra vita, dei nostri pensieri.
L’epigenetica posturale è una definizione che ci fa ben comprendere come la postura si sviluppi a partire dal nostro modo di vivere le relazioni con gli altri e la vita, modalità che abbiamo acquisito in primis dalla madre e dal padre e poi dal contesto sociale e culturale in cui siamo cresciuti e ci siamo sperimentati.
Ecco allora che si spiega la possibilità, grazie al MioEquilibrio, di modificare in senso armonico il corpo e la sua struttura sia da un punto di vista posturale che psico-emozionale e relazionale.
I muscoli sono plastici ed il corpo può ritornare in asse, ritrovare centratura, radicamento ed elasticità e far si che la persona contatti nuove parti di sé e nuove modalità relazionali.
Le persone possono diventare consapevoli del proprio corpo, imparando a prendersene cura in modo integrato, cambiando le cattive abitudini e modificando in modo salutare il proprio stile di vita.